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Genere Cryptospiza

Cryptospiza - Salvadori, 1884.

Al genere vengono ascritte quattro specie, conosciute comunemente con il nome di astri montani, queste sono;

- Cryptospiza jacksoni - Sharpe, 1902 - astro montano di Jackson

- Cryptospiza reichenovii - Hartlaub, 1874 - astro montano di Reichenow

- Cryptospiza salvadorii - Reichenow, 1892 - astro montano di Salvadori

- Cryptospiza shelleyi - Sharpe, 1902 - astro montano di Shelley

Il nome scientifico del genere deriva dal greco κρυπτός (kryptos, "nascosto") e σπίνος (spinos, fringuello), col significato di "uccelli nascosti", in riferimento al loro comportamento timido.

Tutte le specie di questo genere sono diffuse nel Corno d'Africa e nella regione dei Grandi Laghi, occupano le foreste montane ricche di sottobosco: solo l'astro montano di Reichenow ha due popolazioni che vivono altrove, rispettivamente sull'isola camerunese di Bioko ed in Angola nord-occidentale.

Si tratta di uccelli che misurano tra i 13 ed i 14 cm di lunghezza, caratterizzati da un'aspetto tozzo, becco corto e robusto e da ali e coda corte e arrotondate. I colori dominanti sono i toni del bruno-verdastro o del nero, con presenza di aree di colore rosso su testa, dorso e codione, prerogativa della livrea maschile.

Le specie del genere Cryptospiza sono uccelli dalle abitudini diurne molto timidi, che si muovono nel sottobosco in coppie o piccoli gruppi. Sono uccelli granivori, che si nutrono di semi, ma integrano la propria dieta con bacche e piccoli invertebrati. Per quanto concerne la riproduzione non si hanno notizie per il C. jacksoni ed il C. shelleyi, specie molto schive e poco comuni in natura. Informazioni sulla riproduzione si hanno per le altre due congeneri, C. reichenovii e C. salvadorii. In queste specie il nido viene costruito principalmente dal maschio utilizzando fibre vegetali per la struttura esterna e lanugine per le rifiniture interne. Le femmine depongono dalle 3 alle 4 uova che vengono covate da entrambi i partners, l'incubazione dura 13-14 giorni, i piccoli lasceranno il nido intorno alle 3-4 settimane dalla nascita; saranno autonomi a 6 settimane di età.

- Cryptospiza jacksoni

Rispetto ai congeneri è l'unico di colore grigio-nerastro: nel maschio, sono presenti aree di colore rosso cremisi sulla testa (fronte, calotta, faccia fino alle orecchie), dorso, fianchi e codione. Come detto in precedenza questa specie è poco comune in natura. In passato qualche esemplare è stato importato in particolare in Olanda e Germania, ma oggi non è più presente negli allevamenti.

- Cryptospiza reichenovii

In questa specie i colori dominanti sono i toni del grigio-olivastro, con tendenza a schiarirsi fino a divenire giallastro sulla gola: le remiganti e la coda sono nere, dorso, copritrici alari, fianchi e codione sono rosso intenso, dello stesso colore è una mascherina che dai lati del becco raggiunge gli occhi. La colorazione rossa è prerogativa del maschio, mentre nella femmina la mascherina è dello stesso colore della gola e poco evidente, il rosso si limita al codione.

Sono state individuate due sottospecie:

- Cryptospiza reichenovii reichenovii, la sottospecie nominale, diffusa in Camerun, Angola e sull'isola di Bioko;

- Cryptospiza reichenovii australis Shelley, 1896, diffusa in Africa orientale.

Questa è la specie più allevata del genere Cryptospiza. Nell'ultimo decennio si è affermata negli allevamenti italiani, riscuotendo grande successo.

- Cryptospiza salvadorii

La livrea di questa specie va dal grigio-verdastro al bruno-olivastro, con tendenza a schiarirsi su gola e testa: le remiganti e la coda sono nere, il dorso, le copritrici alari, i fianchi ed il codione sono di colore rosso cremisi. Le femmine presentano livrea più sbiadita. Molto spesso i novelli di C. reichenovii vengono scambiati per questa specie.

Se ne riconoscono tre sottospecie:

- Cryptospiza salvadorii salvadorii, la sottospecie nominale, diffusa in Kenya settentrionale ed Etiopia meridionale;

- Cryptospiza salvadorii kilimensis Moreau & Sclater, 1934, diffusa in Sudan meridionale, Kenya, Tanzania ed Uganda;

- Cryptospiza salvadorii ruwenzori Sclater, 1925, diffusa in Congo, Uganda, Ruanda e Burundi.

Questa specie non è presente negli allevamenti italiani, tranne casi sporadici. Qualche coppia è presente invece in Europa in particolare in Olanda e Portogallo.

Cryptospiza shelleyi

Lungo 14 cm, rappresenta la specie di maggiori dimensioni nell'ambito del proprio genere. E' la specie più colorata del genere Cryptospiza; la testa, petto, fianchi e ventre sono giallo-verdastro, con tendenza a sfumare nell'arancio su basso ventre e sottocoda: coda e remiganti sono nere. Nel maschio è presente un' area di colore rosso intenso sulla parte superiore della testa, nuca, dorso, ali e codione, che nella femmina è quasi assente, in quanto si limita alla zona alare ed al dorso.

A causa della sua rarità e dell'areale di diffusione frammentato, l'astro di Shelley viene classificato come vulnerabile dallo IUCN, in quanto si stima la popolazione mondiale di questi uccelli come compresa fra i 2500 ed i 10000 esemplari. Un grande lavoro di tutela e conservazione di questa specie viene portato avanti dalla RFCG ( Rare Finches Conservation Group). Ovviamente dopo le informazioni date sopra non posso dire altro che questa specie non è presente negli allevamenti europei.

Cryptospiza jacksoni, femmina-maschio-femmina. Foto Rare Finches Conservation Group

Cryptospiza reichenovii, maschio. Foto Allevamento Griseicapilla

Cryptospiza reichenovii, maschio. Foto Allevamento Griseicapilla.

Cryptospiza reichenovii, coppia. Foto Luis Baleia.

Cryptospiza reichenovii femmina-Cryptospiza salvadorii femmina- Cryptospiza reichenovii maschio- Cryptospiza salvadorii maschio. Foto Luis Baleia.

Cryptospiza shelleyi, maschio. Foto Rare Finches Conservation Group.


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